Lettere di solidarietà 2 - stragediustica 2019

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Lettere di solidarietà 2

Lettere
LETTERE DI SOLIDARIETA': alcune lettere di solidarietà inviate via mail dai lettori di www.stragediustica.info
Non ci sono parole per definire lo schifo dell'ultima sentenza. E' la morte di nuovo di tutte le vittime della strage,ma cosa si può fare? Solo detestarli....
Sono con voi...
Gianni
è una VERGOGNA!!!!!!!
come sempre gli assassini si nascondono. perdonate lo sfogo, ma è una vergogna per l'Italia.
Ho letto il commento di Linda nel post del blog Il Regno degli Invisibili
sono erica del blog Pensieri in Libertà http://blog.pupazzipensieri.it
vi sono vicina e anch'io come voi provo rammarico rabbia ed indignazione x la vergognosa sentenza dei giorni scorsi riguardo ad Ustica
io ho provato il vostro stesso dolore x un'altra strage , quella di Bologna, dove morì un mio vicino di casa, papà di un mio compagno d'infanzia, e anche x quella strage nulla è stato fatto non vi è democrazia se non vi è giustizia e in Italia succede questo purtroppo e sempre
un saluto con tanto affetto
erica
COMUNICATO STAMPA
USTICA e la sentenza di questi giorni sono lo specchio di un’Italia che non amiamo, che non vogliamo, che non appartiene al popolo italiano, un Paese con “ombre” che pesano come macigni nei cuori dei familiari di vittime innocenti che non un crudele destino ha tolto ai propri cari, ma l’uomo, per un disegno o per un errore… Non dobbiamo saperlo.
Mi unisco allo sconforto e al dolore di quei familiari e come sindaco ho già interpellato l’onorevole Filippo Ascierto e il senatore Maurizio Saia, i quali hanno già accolto la mia richiesta, chiedendo loro di presentare una specifica interrogazione parlamentare in merito ad una sentenza che è troppo riduttivo definire vergognosa e inaccettabile.
Per noi Ustica non è stata una tragedia, bensì una strage, la morte improvvisa e violenta di tanti innocenti; per la Giustizia Italiana invece la colpa di quella strage “NON SUSSISTE”; per gli italiani SUSSISTE eccome, gli occhi bruciano come quel giorno, SUSSISTE la realtà di tante famiglie distrutte, SUSSISTE il marchio di vergogna che pesa sulle Istituzioni, SUSSISTE in noi italiani la sfiducia in quelle Istituzioni, SUSSISTE un potere occulto di insabbiare fatti e prove, ma soprattutto SUSSISTE la consapevolezza sempre più fondata che in Italia ciò che oggi NON SUSSISTE è sicuramente la GIUSTIZIA!
17 gennaio 2007
Luca Claudio sindaco di Montegrotto Terme
Cara Linda,
tu non sarai mai sola.
Siamo in tanti, una moltitudine, ad essere così si tratta solo di "crederci" ed unire ogni energia degli onesti, in un percorso comune e trasversale ad ogni pensiero politico.
Quando sento divagare sulle ideologie morte (permettimi di usare un termine poco gentile)mi scompiscio dalle risate.
Cavolo qui è morta la politica e non l'ideologia!
Parlo della politica che decide per e non sulla gente,parlo di una politica che sappia risolvere e soprattutto proteggere le decisioni prese(comprese quelle giudiziarie)parlo di una politica che non c'è ma che potrebbe nascere se riusciamo a comprendere che lo sforzo comune deve essere trasversale e non di parte,perchè se ci presentiamo sempre divisi, saremo sempre bollati di essere faziosi,finendo per fare,inevitabilmente, l'interesse di quelli che, ingiustamente, deleghiamo a rappresentarci.
Solo così potremo ripistinare la legalità e ridare quella serenità di giudizio che lo stato italiano,attraverso tutte le sue istituzioni,sembra avere smarrito.
Fatto questo, e ripristinata l'uguaglianza dei diritti ,potremo tornare, ad essere fieri di appartenere alla politica.
Ognuno come gli pare!
Anche se non mi piace sponsorizzare o strumentalizzare noi ci proviamo.
Il percorso sarà tortuoso e difficile ,non necessariamente lungo,ma in grado di trasformare la semplice e ,molto spesso,vana speranza in certezza di GIUSTIZIA assoluta.
Linda,perdona l'uomo che,posto a giudice diventa asservito o pavido,perchè la colpa è solo della nostra stupidita.
Voi non sarete mai soli.
Un abbraccio fraterno
Valfredo
Gentile Sig.ra La China,
mi scuoso anticipatamente se le invio questa mail sulla sua casella di posta adibita alle attività lavorative ma è l'unica che ho trovato in rete e dopo aver letto della sua personale vicenda umana non ho potuto esimermi dal cercarla per comunicarle la mia solidarietà e il mio profondo sdegno per come vergognosamente la vicenda relativa all'abbattimento del DC9 si è conclusa.
Mi rendo perfettamente conto che questa mia mail sia priva di valore ma sappia che questa vicenda può essere insabbiatta tra le carte giudiziare ma non cancellata dalla memoria anche di chi come me ha solo 26 anni.
Signora sappia che i suoi genitori nn sono partiti in quanto il loro ricordo vive attraverso la sua memoria e la memoria collettiva.
Se mai avrò dei bambini racconterò loro di quella triste vicenda e farò si che sfoglino le pagine del Libro cui lei ha contribuito.
Le invio un caloroso abbraccio
Roberto S.
Prima di ogni altra cosa vorrei manifestare a tutti i parenti di quelle povere vittime innocenti tutta la solidarietà e il dolore che ho pro vato fin da quel lontano giorno di trent'anni fa. E penso anche sia doveroso dirvi che non ho mai dimenticato e non dimenticherò mai quel tragico giorno. Ma se mi sono deciso a scrivervi è per manifestare la mia profonda indignazione per le farneticazioni di questo "esperto di affari militari" che risponde al nome di Luttwak. Già di per sè è allucinante che costui abbia potuto coniare un verbo come "usticare" (senza rendersi conto, ovviamente, di quanto profondamente abbia mancato di rispetto alle vittime ed ai loro familiari; oppure, rendendosene conto ma fregandosene altamente) ma poi, non pago di tanta scelleratezza, si permette anche di ironizzare sul lavoro del giudice Priore sparando una sequela inimmaginabile di stupidaggini sulle indagini da lui svolte, sul segreto militare, sulla CIA e sulla dinamica dell'incidente. Sono furioso!
Non commento quello ha detto nei giorni scorsi Giovanardi anche perchè prendersela con lui sarebbe un po' come sparare sulla Croce Rossa: da tempo abbiamo avuto modo di "apprezzarne" i consistenti limiti, per cui ... lasciamolo pure bofonchiare al limite dell'incomprensibile sulla sua fantomatica bomba a bordo e sulle altre amenità di cui saltuariamente vorrebbe renderci partecipi.
Ma è mai possibile che ancora oggi siamo a questo punto?!!!
Ma cosa credono, che si stia cercando una vendetta? Qualcuno da poter maledire?
Non credo si tratti di questo. Credo si tratti fondamentalmente di un discorso di ... dignità. La verità ci spetta di diritto e ci spetta anche che questo stato, questa Repubblica - per quanto svilita dai comportamenti di personaggi di potere quantomeno discutibili - ci tuteli, tuteli i suoi cittadini, li difenda, anche dai comportamenti posti in essere da nazioni più o meno amiche. Bene ha fatto il nostro presidente Napolitano a prendere posizione ma ... e gli altri? Il presidente del consiglio, gli ex-presidenti della repubblica che parlano a scoppio ritardato e senza andare a fondo (Cossiga), De Michelis che ancora oggi ha il coraggio di definire 81 persone (dico ottantuno!!!) ... "collateral damages" . Sono sconvolto, avvilito, frustrato da tanta mancanza di rispetto, dal qualunquismo strisciante, dall'arroganza e dalla pochezza di tanti personaggi.
Chiedo scusa per i toni ma ascoltare certe parole, vedere certi atteggiamenti... mi ha profondamente scosso. Non riesco a cancellare dalla mia mente quell'aereo ricomposto nei suoi vari pezzetti lacerati e a pensare a tutti quelli che oggi non ci sono pi ù... e mi scoppia nella testa un "perchè?" così lacerante che fa male. Fa m olto male.
Un sincero abbraccio a tutti voi dell'associazione.
Carlo
Carissimi,
sono Grazia, di Catania, e vi scrivo per dirvi che siamo tutti vittime di quella maledetta "strage di Ustica".
Lo sono stati i vostri cari, su quell'aereo. Lo siete ancora voi, in questo pianto senza fine. Lo sono stati tutti quei preziosi testimoni morti "in circostanze misteriose" negli anni seguenti, senza una spiegazione. Lo è stato questo Paese troppo vigliacco, lecchino e schiavo per far prevalere la giustizia VERA sulle alleanze economiche e politiche internazionali, anche dopo tanti anni. Lo sono stata anche io, nel mio piccolo, perchè avevo 6 anni quando vidi quelle terribili immagini in TV e da allora non ho mai più preso un aereo ... e la mia fobia del volare mi sta bloccando in tanti campi ancora oggi.
Ma sono vittime anche tutti quegli italiani nati dopo il 1980 ... e tutt'oggi presi in giro da telegiornali e dichiarazioni politiche che si ostinano a chiamare quello di Ustica un tragico incidente, quando invece basta andare su internet e fare "due più due" per capire che è stato pluri-omicidio. Forse non voluto, ma certo nascosto e mai punito in seguito.
Sono passati 30 anni.... anche i bambini lo sanno che c'è tanto marcio in questa storia. Quando la smetteranno di considerarci dei cretini?? Quando cominceranno a rispettare la nostra dignità consegnandoci la verità ??
Con infinito affetto,
Grazia M
Ho assistito al vergognoso conio del verbo Usticare nello speciale di ieri sera su LA7 da parte del Sig. Luttvak. Sono mortificato.
Non sono coinvolto direttamente in questa strage se non per il fatto di essere stato un adolescente di 14 anni testimone in quei giorni, insieme a tanti altri italiani spettatori dei telegiornali serali e lettori dei quotidiani nazionali, della notizia della scomparsa dagli schermi radar, di un’aereo nel mar tirreno quel 27 giugno del 1980.
“Scomparsa dagli schermi radar” terminologia tecnica, asettica, estranea allo straziante dolore di un mancato arrivo di un figlio, fratello, parente, amico.
Straziante dolore che inizia con l’attesa di quell’arrivo che si prolunga nel tempo, e con il tempo che passa in alcuni si fa spazio la consapevolezza dell’invano attendere altri vengono proiettati in una dimensione in cui quell’attesa del proprio caro diventa l’unica ragion d’esistere.
Per tutti gli altri, quelli che come me, testimoni ignari del tempo che vivevamo, hanno appreso che l’aereo scomparso era caduto in mare con il suo prezioso carico di affetti, speranze, sogni, concentrati in ciascuna degli 81 essere viventi, in tutto e per tutto miei simili, simili del Sig. Luttvak le cui parole leggere hanno offeso l’umanità, l’attesa è divenuta quella della verità offesa (nei fatti) da una presunta ragion di stato a cui taluni danno la stessa dignità etica, e si permettono dunque di barattarla, sulla pelle degli altri, in cambio del dolore di 81 famiglie e del loro diritto di conoscere ogni singolo particolare di ciò che avvenne quella sera e che strappò le vite di quelle persone, cristianamente nostri fratelli!
Invece in questi anni abbiamo appreso come taluni si siano prodigati nel distorcere la realtà utilizzando mezze verità talora, manomettendo gli elemti di prova, con il sospetto che possa esserci stata un’azione ancor più decisa nel depistare con azioni addirittura eversive.
Ma ripeto, non sono nessuno, sono stato solo un testimone in questi 30 anni, nemmeno privilegiato, uno tra i tanti che come tanti altri non può trattenere le lacrime quando pensa a quelle vittime, ai sopravissuti e a come persone senza scrupoli si permettono di martoriarle ulteriormente.
Uno tra i tanti che a 30 anni di distanza, con questa nuova prospettiva che il tempo ha concessso a tutti noi, si chiede perché, per chi e da chi la strage del 2 Agosto del 1980 della stazione di Bologna. Ormai a distanza di tanti anni nella mia mente cominciano a crearsi associazione strane tra quelle due stragi, altre menti malate come la mia, si permettono di seminare dubbi su alcune morti, avvenute in un arco di tempo abbastanza ristretto, avendo tutte in comune quella di coinvolgere potenziali testimoni, quelli si privilegiati, di un fatto, evidentemente, indicibile e di fatto no detto; morti che annoverano incidenti di volo tra i massimi professionisti del volo (ma gli incidenti posso capitare), suicidi “in ginocchio” com un servitore del vero stato ha brillantemente sintetizzato.
Perdonatemi lo sfogo.
Voglio solo dirvi che io, in questi 30 anni, mi sono ritrovato in quella massa silenziosa che, insieme a voi, ha sofferto per l’assenza dell verità.
In realtà non solo per l’assenza della verità, nel mio piccolo mi sono immedesimato, per quello che ho potuto ma già sufficientemente straziante, nel genitore, nel fratello, nel figlio del caro scomparso da quegli schermi radar.
Sono coinvinto di esprimere lo stesso sentimento di mia moglie, dei miei figli (ancora piccoli, ma un giorno dovranno sapere) e dei miei amici più cari.
Ero piccola ma ricordo bene quel giorno. E soprattutto di questi anni ricordo lo stupore di fronte all'incapacità del nostro Stato di dirci la verità. Ancora oggi i parenti non hanno il diritto di ricordare i propri morti con un po' di pace.
Vi siamo vicini, e riteniamo questa verità un diritto di tutti.
Un abbraccio, Anna
Secondo me, dopo le dichiarazioni di Cossiga, l'Italia dovrebbe fare pressioni sulla Francia a tutti i livelli, anche sull'opinione pubblica.
Secondo me potrebbe essere utile comprare una pagina di un quotidiano nazionale francese facendo un appello affinché chi (in Francia) sa qualcosa parli, dopo 30 di silenzio.
Enrico
Buona sera le scrivo questa mia con l'intento di portare solidarietà per la vostra causa,
penso comunque che non si offenderebbe se scrivessi , la nostra causa.
La vicenda della strage del 27 Giugno 1980 mi ha turbato molto , al tempo ero un ragazzo
tredicenne .........con la testa fra le nuvole.......come tutti , o quasi , i tredicenni.
All'esame di terza media nella prova scritta di italiano scelsi fra i vari titoli a disposizione
il tema libero proprio per scrivere dalla tragedia di Ustica.
Il 27 Giugno 2010 ho pensato che quel tema di un ragazzino di tredicianni non ha età......
.......insomma.......sono passati trentanni ma non è cambiato nulla.
Personalmente penso che in questa triste vicenda lo stato e la politica italiana abbiano
dato prova a quanto tengano ai loro cittadini ..........e qui mi fermo , per rispetto di chi non
c'è più e di chi ha vissuto questa strage in prima persona .
Grazie e buonasera.
Paolo C., 43 anni di Vicenza.
p.s. Al più presto farò una visita al Museo della Memoria.
Salve
allego il link di un ricordo, postato su un forum di fotografia:
http://www.nikonclub.it/forum/index.php?showtopic=175368Sono un fotografo bolognese. Quel giugno di 30 anni fa ero poco più di un ragazzo ma l'emozione di quella tragedia non mi ha mai abbandonato.
Grazie per ciò che fate al fine di conservare la memoria.
Un abbraccio a tutti
Valerio
Gentili signori.
La verità è a un passo da noi.
Ma quel passo è da trent'anni che si aspetta di compierlo.
Perchè ?
Forse perchè la verità è troppo imbarazzante, non per uno, ma per tanti.Tanti chi ?
Quei tanti che hanno taciuto e ancora tacciono sulla morte di 81 italiani, vittime involontarie sull'altare degli intrighi internazionali coperti poi, dal segreto di stato.

Cordialità
Fabio
Spettabile Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica,
Vi scrivo (sono un ragazzo siciliano di nome Angelo) perchè ho scritto una poesia che vorrei dedicare a tutti Voi:
Sete di giustizia e verità
che niente e nessuno potrà placare
se non l'accertamento di tutte le responsabilità
coinvolte in un'inutile strage da ricordare
per smuovere le coscienze e toccare la sensibilità
anche e soprattutto di coloro che cercano di ostacolare
che venga fatta piena luce su una triste ed amara realtà
Nella speranza di aver fatto una cosa a Voi gradita, nel ricordarVi che non siete soli e nell'augurarVi tanta pace e forza per continuare a lottare,
Vi porgo i miei più cordiali saluti.
Angelo
Ho letto la lettera di Elisabetta Lachina con partecipazione. Sì, la tragedia di Ustica mi appartiene, appartiene a tutti noi cittadini italiani, come ha espresso Elisabetta in modo così toccante, così lucido. Ogni anno da quel giorno anche per me è lutto, come sono lutto quelle stragi che hanno offeso il nostro Paese e che aspettano ancora una VERA giustizia.
Un forte abbraccio ai famigliari e a tutte quelle persone( magistrati, giornalisti..) che si sono battuti , si battono e si batteranno per la ricerca della VERITà.
Carmen C.
Ero piccola ma ricordo bene quel giorno. E soprattutto di questi anni ricordo lo stupore di fronte all'incapacità del nostro Stato di dirci la verità. Ancora oggi i parenti non hanno il diritto di ricordare i propri morti con un po' di pace.
Vi siamo vicini, e riteniamo questa verità un diritto di tutti.
Un abbraccio, Anna C.
Prima di ogni altra cosa vorrei manifestare a tutti i parenti di quelle povere vittime innocenti tutta la solidarietà e il dolore che ho provato fin da quel lontano giorno di trent'anni fa.
E penso anche sia doveroso dirvi che non ho mai dimenticato e non dimenticherò mai quel tragico giorno.
Ma se mi sono deciso a scrivervi è per manifestare la mia profonda indignazione per le farneticazioni di questo "esperto di affari militari" che risponde al nome di Luttwak. Già di per sè è allucinante che costui abbia potuto coniare un verbo come "usticare" (senza rendersi conto, ovviamente, di quanto profondamente abbia mancato di rispetto alle vittime ed ai loro familiari; oppure, rendendosene conto ma fregandosene altamente) ma poi, non pago di tanta scelleratezza, si permette anche di ironizzare sul lavoro del giudice Priore sparando una sequela inimmaginabile di stupidaggini sulle indagini da lui svolte, sul segreto militare, sulla CIA e sulla dinamica dell'incidente. Sono furioso!
Non commento quello ha detto nei giorni scorsi Giovanardi anche perchè prendersela con lui sarebbe un po' come sparare sulla Croce Rossa: da tempo abbiamo avuto modo di "apprezzarne" i consistenti limiti, per cui ... lasciamolo pure bofonchiare al limite dell'incomprensibile sulla sua fantomatica bomba a bordo e sulle altre amenità di cui saltuariamente vorrebbe renderci partecipi.
Ma è mai possibile che ancora oggi siamo a questo punto?!!!
Ma cosa credono, che si stia cercando una vendetta? Qualcuno da poter maledire?
Non credo si tratti di questo. Credo si tratti fondamentalmente di un discorso di ... dignità. La verità ci spetta di diritto e ci spetta anche che questo stato, questa Repubblica - per quanto svilita dai comportamenti di personaggi di potere quantomeno discutibili - ci tuteli, tuteli i suoi cittadini, li difenda, anche dai comportamenti posti in essere da nazioni più o meno amiche.
Bene ha fatto il nostro presidente Napolitano a prendere posizione ma ... e gli altri? Il presidente del consiglio, gli ex-presidenti della repubblica che parlano a scoppio ritardato e senza andare a fondo (Cossiga), De Michelis che ancora oggi ha il coraggio di definire 81 persone (dico ottantuno!!!) ... "collateral damages" .
Sono sconvolto, avvilito, frustrato da tanta mancanza di rispetto, dal qualunquismo strisciante, dall'arroganza e dalla pochezza di tanti personaggi.
Chiedo scusa per i toni ma ascoltare certe parole, vedere certi atteggiamenti... mi ha profondamente scosso.
Non riesco a cancellare dalla mia mente quell'aereo ricomposto nei suoi vari pezzetti lacerati e a pensare a tutti quelli che oggi non ci sono più... e mi scoppia nella testa un "perchè?" così lacerante che fa male. Fa molto male.
Un sincero abbraccio a tutti voi dell'associazione.
Carlo M.
Carissimi,
sono Grazia, di Catania, e vi scrivo per dirvi che siamo tutti vittime di quella maledetta "strage di Ustica".
Lo sono stati i vostri cari, su quell'aereo. Lo siete ancora voi, in questo pianto senza fine. Lo sono stati tutti quei preziosi testimoni morti "in circostanze misteriose" negli anni seguenti, senza una spiegazione. Lo è stato questo Paese troppo vigliacco, lecchino e schiavo per far prevalere la giustizia VERA sulle alleanze economiche e politiche internazionali, anche dopo tanti anni. Lo sono stata anche io, nel mio piccolo, perchè avevo 6 anni quando vidi quelle terribili immagini in TV e da allora non ho mai più preso un aereo ... e la mia fobia del volare mi sta bloccando in tanti campi ancora oggi.
Ma sono vittime anche tutti quegli italiani nati dopo il 1980 ... e tutt'oggi presi in giro da telegiornali e dichiarazioni politiche che si ostinano a chiamare quello di Ustica un tragico incidente, quando invece basta andare su internet e fare "due più due" per capire che è stato pluri-omicidio. Forse non voluto, ma certo nascosto e mai punito in seguito.
Sono passati 30 anni.... anche i bambini lo sanno che c'è tanto marcio in questa storia. Quando la smetteranno di considerarci dei cretini?? Quando cominceranno a rispettare la nostra dignità consegnandoci la verità ??
Con infinito affetto,
Grazia M.
Salve,
per cortesia fate pervenire alla presidente della Vostra associazione, On. Bonfietti, la mia ammirazione per la sua partecipazione alla trasmissione "In Onda".
Alla inattesa incapacità dei due giornalisti presenti in studio, si e' sostituita Lei, nel rispondere a Luttwak e De Michelis,
degni rappresentanti di cio' che la vostra associazione combatte da anni: un muro di menzogne.
Distinti Saluti
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